Reportage tra Vignaioli e Cantine del Burgraviato – Terza Parte Castello Rametz

Il tempo passa in fretta e siamo già alla terza puntata del reportage.

Lasciando Merano e salendo verso Avelengo, o ancora verso la cima di Merano 2000 il comprensorio sciistico della zona, dopo appena pochi chilometri si osservano i bellissimi vigneti della tenuta del Castello di Rametz,  oggi di proprietà della famiglia Schmid.

Si tratta di un’antica e storica tenuta, menzionata sin dal 1227 come possedimento significativo nel campo della viticoltura, ove hanno sempre trovato  habitat ideale nobili vitigni quali il riesling renano, il pinot nero, il cabernet franc ed il cabernet sauvignon.

Quella che fa capo agli Schmid è una realtà composita, che comprende, oltre all’azienda vinicola meranese, un’altra cantina in Trentino (Castel Monreale a San Michele all’Adige), l’Hotel & Resort Villa Eden a Merano per quanto riguarda l’ospitalità, mentre per la parte relativa alla gastronomia la famiglia possiede la MVG Italia, un’azienda altoatesina, con sede a Lana, che distribuisce diverse specialità come liquori e distillati, e soprattutto il “Kaiserspeck”, l’unico speck prodotto artigianalmente, ma in quantità industriali.

Mi accoglie con simpatia e professionalità  il Signor Franz, grande appassionato di vini, persona preparata e competente che lavora in azienda da oltre trent’anni e si occupa della sala degustazione e della parte commerciale.

Facciamo un giro intorno al castello, un edificio nato nel Medioevo e modificato più volte nei secoli seguenti; suggestivo passeggiare tra i vigneti, nei  10 ettari  la coltivazione a Guyot è riparata a nord dalle alte cime del Gruppo Tessa, che respingono i venti freddi del nord con i loro 3000 metri di altitudine; la collina su cui si estende  la tenuta è  morenica dell’ultima era glaciale con terreno drenato.

L’azienda propone una gamma di vini piuttosto diversificata, dai classici a bacca bianca quali riesling, chardonnay, traminer aromatico, pinot grigio, pinot bianco, a quelli a bacca rossa, ovvero pinot nero, schiava, cabernet e merlot.

Franz mi riferisce che l’enologo è Stanislaus Schmid coadiuvato da Alois Picher che lavorano incessantemente per la transizione da una coltura di quantità ad una coltura di qualità. L’azienda produce circa 480mila bottiglie di vino all’anno, inclusa la spumantistica con marchio Doc. Le uve per questo tipo di produzione maturano tra i ventisette ettari del Castello di Monreale a Faedo in Trentino, e trasformate nella cantina altoatesina;  il  fatturato complessivo  porta Castello Rametz al decimo posto tra le cantine private.

Nel castello è ospitato anche il Museo del vino, diviso in quattro aree ove   si trovano in esposizione attrezzature ed utensili per la lavorazione del terreno, la vendemmia e il trasporto, inclusi gli strumenti di una volta oramai dimenticati. Il percorso espositivo si occupa di altre tematiche come la coltivazione del grano nonché i più antichi mezzi di lotta antiparassitaria.

Alcuni anni fa gli spazi sono stati ampliati, ciò ha permesso di arricchire la parte museale e di scoprire, attraverso immagini e attrezzi, il processo produttivo dello speck dell’Alto Adige.

La visita al museo prosegue attraverso le cantine storiche costruite con pietre di porfido con un corridoio tracciato tra grandi botti in rovere, una luce fioca ci conduce alla cantinetta dove riposano bottiglie storiche dell’azienda.

Si ritorna ai giorni nostri risalendo verso la modernissima cantina vinicola ed il giro si conclude con la degustazione dei vini nell’ampia sala dedicata agli eventi.

Una storia che affascina non poco, riempie gli occhi e trasuda ricordi.

Prima Puntata: https://www.youfooditaly.com/2024/05/01/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato/

Seconda Puntata: https://www.youfooditaly.com/2024/05/17/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-seconda-parte/

 

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