Cosa emerge dal Vinitaly 2024. Paure ma anche propositi

La Cinquantaseiesima  edizione del Vinitaly conferma ruolo di spicco dell’evento nel panorama vinicolo internazionale, in pratica il principale brand fieristico rappresentativo del made in Italy enologico nel mondo, ed il risultato è   più significativo se confrontato con  il calo di presenza registrato in altre fiere internazionali.

Notevole la presenza istituzionale con politici provenienti da ogni parte d’Italia anche grazie ai premi regionali, 180mila mq netti, oltre 4.000 cantine e circa 100.000 visitatori.

Per il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida: “L’Italia senza il vino sarebbe una Nazione più povera, non solo a livello culturale ed ambientale, ma anche sul piano economico, in quanto il settore vinicolo è un asset strategico per l’occupazione e per l’export italiano nel mondo”.

In occasione dell’apertura Coldiretti ed Airbnb hanno presentato l’indagine Coldiretti/Ixè che analizza il fenomeno dell’enoturismo; sono oltre sei milioni le notti trascorse tra le vigne nel 2023 dagli enoturisti italiani e stranieri che hanno preso d’assalto strutture agrituristiche, bed&breakfast e case vacanza con l’obiettivo di vivere esperienze nel mondo del vino.

Per sostenere questa nuova forma di turismo dalle crescenti potenzialità arriva il primo accordo siglato tra Coldiretti e Airbnb, che coinvolgerà Campagna Amica e Terranostra, per la promozione di Distretti del Vino, valorizzando esperienze Made in Italy di turismo autentico e sostenibile. A lanciare l’intesa saranno, in questa prima fase, le Colline del Prosecco in Veneto, i Castelli Romani nel Lazio e il Parco del Pollino in Calabria. Previste, in particolare, la creazione di pagine web dedicate per ciascun Distretto del Vino sul sito di Airbnb con mappa digitale con l’indicazione delle cantine da visitare e schede Informative oltre a  wine passport/book o altre iniziative di valorizzazione dell’esperienza vinicola. “Il boom dell’enoturismo conferma il ruolo trainante del Made in Italy nel piatto e nel bicchiere per l’intero settore turistico, dove non dobbiamo dimenticare che proprio il cibo e il vino rappresentano la prima voce di spesa. Un successo dietro al quale ci sono i primati green della nostra agricoltura, con i suoi record in fatto di qualità e di sostenibilità che ci hanno garantito la leadership in tutta Europa“, ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini

Tra i temi centrali emersi nel corso dei convegni, spiccano le tendenze di mercato che coinvolgono tutti i players del settore, dall’importanza crescente dell’enoturismo alla valorizzazione del territorio d’origine, ma anche l’importanza dei distributori che in passato nel nostro Paese non hanno sempre goduto dell’importanza che invece meritano. Le sfide non mancano, con la necessità di fornire un’adeguata formazione al personale per garantire un’accoglienza ed un servizio di qualità agli ospiti nazionali ed internazionali.

D’altro canto però, tra un discorso ed un altro si estrapolano anche le paure provenienti dal  mercato. Oggi le crociate antialcoliste sono diventate il nemico numero uno del vino,  ed i giovanissimi – la generazione Z – sembrerebbe non ritenere il vino attraente.

Lo conferma Francesca Benini di Cantine Riunite e Civ, in un’intervista al Corriere Vinicolo ma anche Mariaida Avallone titolare di Villa Matilde nel corso della nostra intervista. Effettivamente capita sempre più spesso di notare tavoli a ristorante con i calici da Cocktail per il pasteggio.

Dal mio punto di vista un po’ tutto il mondo del vino dovrebbe cercare di valorizzare molto di più il prodotto ed il brand,  che non è una cosa semplice soprattutto perché siamo davanti a una realtà estremamente frammentata, per quanto la stessa frammentazione sia  un valore aggiunto per   le specificità locali. Bisogna sempre  innovare,  pensare al vino come un momento di gioia e di aggregazione e contribuire a comunicare momenti di piacere, soprattutto rivolgendosi  verso il target delle nuove generazioni,  guardando in modo diverso il mondo che verrà” è quanto auspica Mariaida Avallone  sorseggiando un ottimo Vigna Caracci 2019, tra le migliori etichette campane.

L’educazione al consumo responsabile è una risposta molto efficace perché guarda lontano, come il lavoro portato avanti da Wine in Moderation, movimento per tutti i produttori di vino ed i professionisti del settore che vogliono presentare, vendere e servire il vino in maniera responsabile!

Prenderci cura dei consumatori e promuovere una cultura sostenibile del vino” è la mission evidenziata sul sito.

Wine in Moderation (WiM) ha organizzato nell’area Masaf  un momento di approfondimento sul consumo moderato e responsabile di vino, il Presidente Sandro Sartor e la segretaria generale Nadia Frittella hanno presentato le attività e la programmazione operativa dell’associazione

Come movimento di responsabilità sociale del settore vinicolo, Wine in Moderation mira a fornire informazioni e strumenti ai professionisti per presentare responsabilmente il vino e ispirare i consumatori ad apprezzare il vino e la sua cultura in modo sano, positivo e conviviale.

“Oggi non vince la fiera, non vince il produttore, non vince la politica: vinciamo se siamo tutti insieme e se insieme abbiamo un unico obiettivo”.

       

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