Sappiamo ormai tutti che ogni attività in rete è tracciata, che con gli algoritmi alla base dell’Intelligenza Artificiale si può seguire ed analizzare tutto, magari non abbiamo contezza di chi si celi dietro il tracciamento delle nostre attività ma possiamo immaginare che “gli spioni” siano tanti ed i più avveduti, potranno regolarsi di conseguenza.
Uno dei “tracciatori professionali” è Wine Searcher che analizza le etichette più ricercate al mondo elaborando quotidianamente circa 650 mila flussi e tracciando le ricerche di un migliaio di vini e distillati.
Un lavoro che delinea le tendenze del mercato e che, nell’ultima ricerca pubblicata individua 8 vini italiani tra le prime 100 posizioni.
Nella “Top 100 most searched-for wines and spirits” il noto Sassicaia di Tenuta San Guido si conferma come una delle eccellenze enologiche italiane tra le più ricercate al mondo, classificandosi al sesto posto. In ventiquattresima posizione troviamo un’altra grande etichetta italiana, il Tignanello di casa Antinori seguito da Masseto il 40°, Ornellaia in 43° e Solaia in 57° posizione. In pratica un dominio Toscano che non mette in cattiva luce i cugini Piemontesi che all’83° posto posizionano il Monfortino Riserva di Giacomo Conterno ed al 94° il Flaccianello della Pieve di Fontodi. Il 100° posto – ultimo di questa classifica – troviamo il Brunello di Montalcino di Argiano, che – dall’altro lato – ha conquistato la prima posizione nella classifica di Wine Spectator, giusto per evidenziare che classifiche, guide, premi, non sono sempre sinonimo della ricerca e del gusto della totalità dei consumatori o dei “giudici”.
Comunque sia una lista tutta Franco-Italiana, tra i cugini di oltre alpe dominano i Bordeaux, i Borgogna e gli Champagne. Al primo posto il Petrus di Pomerol seguito dal Chateau Mouton Rothschild e dallo champagne Dom Perignon Brut. Altra etichetta tra le prime posizioni Chateau Lafite Rothschild.